Cammino tra foglie cadute,
mucchi davanti che sembrano ostacolarmi,
i miei piedi scompigliano quell’ ordine
di forme e colori: ruggine dorata,
rossi bagliori su toni di verde ormai spento.
L’ odore di terra e composto marcescente
mi arriva alle narici assieme al profumo del vento:
fumo di legna che esce dai camini e aria di neve – pungente – pura
già la scorgo sulle montagne attorno.
Lascio l’ aria tra i capelli
A spettinarli – a farsi strada fino al collo.
Rabbrividisco.
Chiudo gli occhi alle sensazioni conosciute
Fatalmente dimenticate.
Tornate a vivere e a scorrere dentro di me.
Filide
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Regali sempre meravigliose emozioni!!
Ps: ma non era uno scritto di una corsista dello scorso anno di cui mi sfugge il nome?
Questo non toglie che il tuo ritocco sia bellissimo..
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Si, e’ di Filide, si fa chiamare cosi. L’ho pubblicato come me l’ha mandato lei 🙂
Non ho fatto niente altro
🙂
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E’ brava “questa Filide” 🙂
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