Cara Vita, ho vissuto abbastanza per capire quanto tu sia subdola. Sono stanca dei tuoi giochi di prestigio e del tuo statico sorriso mentre tiri fuori dal cilindro l’ennesimo coniglio.
Ci lasci credere nei sogni e quando finalmente si avverano ci accorgiamo che sono ammuffiti.
Ci prendi amorevolmente per mano, per poi abbandonarci nel deserto assetati e impauriti.
Ci illudi di essere immortali.
Eppure, non riesco ancora a odiarti. Mi hai sbarrato la strada un’infinità di volte, sono caduta, mi sono rialzata.
Hai dato, tolto, sorpreso, deluso
Però, dietro ogni curva pericolosa c’era un panorama mozzafiato. Dopo una tempesta devastante, il sole tornava a splendere.
Ho amato, mi sono emozionata, ho sofferto. Ho recitato in questo tuo immenso teatro, e recito ancora. Perché, anche se mi tieni appesa a un filo, mi sento sempre e comunque ogni giorno, una grande attrice.
Maela Bertazzo
Una bella lettera di protesta, chiamiamola così. Parole sante. Un abbraccio.
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Sì, chissà che non si offenda…
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Monica Bellucci?
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Ops… beccata!
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