Passo, passo

Un altro ferragosto.
E ci siamo ancora, noi due, insieme, nello stesso posto di ogni estate.
È il nostro rifugio, per dimenticare per un po’ quello che ci aspetta.
E ieri sera c’era musica in sala, a me piace tanto, ballare.
Mi hai preso il braccio e mi hai convinta a provare.
Un passo dopo l’altro, al ritmo di quella mazurka che due anni fa ballavo ad occhi chiusi.
Invece adesso.
Adesso ho bisogno di te, più di sempre, delle tue braccia per restare in equilibrio.
Ho bisogno di lasciarmi trasportare come la prima volta che ci siamo conosciuti.
Ho bisogno del tuo petto forte, ma morbido per quando appoggio la mia testa, per non cadere.
Ogni giorno si farà più difficile e i nervi, i muscoli, le ossa mi immobilizzeranno totalmente.
E anche se non in questo modo, come questa sera.
Qualche modo lo troverai.
Finchè i rumori non saranno bui.
Balleremo insieme.

Stefania Zanotto

7 pensieri su “Passo, passo

  1. Lui è sopravvissuto alla devastazione. Se la cava bene, con la cucina, la roba da lavare, le pulizie. Va ancora in ferie al solito posto. Ogni giorno un cameriere ha l’incarico di portare una rosa fresca, così che lui la possa posare accanto alla sua foto, sul tavolino di quella che è sempre stata la loro stanza…

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