Finale Sbagliato

di Stefania Zanotto

Non ho voglia di scrivere la fine:

non ho un sipario di velluto rosso,

non sono brava a far grandi discorsi.

Penso a mia mamma quando dice: chi 

lascia la strada vecchia per la nuova 

sa quel che lascia.

Innumerevoli punti di vista: 

il finale che non è una fine, 

la torta, più vegana non c’era 

il vino, non era quello giusto 

una gallina, che non fa uova 

e i saluti, non erano saluti. 

Incontenibile polifonia: 

c’è chi c’ha sempre qualcosa da dire: 

[mangi! che la morte ci trovi vivi] 

o chi sta zitto e tiene tanto dentro 

[prima o dopo ve lo dirò] 

chi parla piano e chi troppo veloce 

[o entrambe] 

chi lo scrive meglio e lo legge peggio 

[io scrivo mica leggo] 

chi recita bene e non dice tutto 

[poi la Serpe sarei io] 

Incredibile la diversità: 

la magia di uno sbaglio 

in fondo 

chi di noi non ha mai fatto un errore? 

Errore di battito: 

uno scherzo del cuore. 

C’è chi dice che è solo 

questione di battute 

e il ritmo cambia. 

Cambiano le destinazioni allora 

il finale non è la fine 

e orizzonte è la strada nuova.

 

Stef

3 pensieri su “Finale Sbagliato

  1. Per la strada nuova non preoccuparti, segui le indicazioni che ti ho dato e illustrato alla lavagna la prima volta semina chicchi di granturco come Pollicino, può essere un aiuto alla bussola.

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  2. non è detto, non c’è finale, la fine è il finale, ti fermi e quella è, ci pensa il lettore se ha voglia, ogni verso è una fine, sporto sul piccolo pozzo del ricomincio, mi fermo ed è la fine, ma anche no, ricomincio quando voglio, stoppo, c’ sempre un stoppino che fumiga, per riprendere il fuoco che mi brucia dentro, ah ah ah, siamo soli come i versi singoli, mettiamoci in strofa

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